Spulciando su Internet non si può non incontrare Alfonso Toscano, cilentano doc, costruttore di chitarre battenti del Cilento, suonatore e cantore che da molti anni ha creato il sito della chitarra battente, che riceve almeno 400 visite al giorno da tutto il mondo. Questo sito interamente gratuito permette di consultare informazioni preziose su tutto quello che riguarda questo strumento ed altri strumenti degli "ignoranti" cosiddetti popolari. occasioni di incontro, strumenti usati. http://www.alfonsotoscano.it/index.htm
Su Youtube, Cicciubattenti ha addirittura dedicato un canale alla chitarra battente con un attivo di oltre 1.200.000 visite in 5 anni, dove è possibile trovare oltre ai virtuosi anche anziani suonatori di questo strumento. Si scorge anche qualche suonata con quella che oggi viene chiamata chitarra barocca e che all'epoca si definiva chitarra alla spagnola. http://www.youtube.com/user/cicciubattenti?gl=IT
Il Personaggio che ha organizzato nel 2008 il Primo raduno dei suonatori di chitarra battente lanciando l'appello proprio nel sito di Alfonso Toscano è stato Cataldo Perri, medico e musicista, con all'attivo tre CD musicali dove con la chitarra battente, il suo strumento, narra tre storie diverse: in Rotte Saracene vi è Laura una ragazza cariatese, rapita nel 1540 dai turchi e portata in dono al sultano di Costantinopoli; in Bastimenti il tema dell'immigrazione con le struggenti note della depressione per un viaggio avolte senza ritorno verso l'Argentina e le Americhe; in Guellarè troviamo la difficile situazione meridionale, l'attualità, il dolore e la sperenza, l'onestà e la lotta ai poteri visti con gli occhi di un bambino; un disco diverso, dono della maturità, vario che parla della nostra storia senza aver perso quel bambino interno. Cataldo Perri riuscì ad organizzare grazie all'impegno dell'Associazione Gentes di Bisignano l'appuntamento anche nella città dei Liutai e a premiare con una targa il Maestro Vincenzo De Bonis per i sogni che è risucito a realizzare e donare a tanti appassionati.
Oggi come accadde anche nel 2008 vogliamo fungere da megafono, da ripetitore, riportando un appello, una richiesta che rivolgiamo a tutti gli imprenditori che nel Web ci seguono ed apprezzano la costanza perchè credono nei valori, nella tradizione, nell'orgoglio della propria identità che genera cultura.
Per questo motivo appena letta l'intervista a Cataldo Perri pubblicata sul sito web ondacalabra.it abbiamo pensato di riportare alcune sue parti per far sì che alcuni sentano il messaggio che nonostante tutto, nonostante i tagli economici, nonostante le scelte assurde da parte di alcune amministrazioni che non valorizzano le proprie risorse artistiche naturali, è possibile investire su quello che può essere un futuro migliore. Partendo da questa considerazione ho pensato fosse il caso di impegnarsi e di iniziare proprio dalla tradizione della chitarra battente. E così, nel 2008, è nata l’idea del primo raduno nazionale dei chitarristi battenti uno sforzo che ha richiesto molto lavoro (non potevo contare su molti aiuti), ma ne è valsa la pena. Da allora ogni anno è stato un vero crescendo di apprezzamenti di critica e di pubblico: ogni sera della rassegna “La battente nei luoghi della memoria” si radunavano in piazza Friozzi oltre duemila persone e Radio3 Suite ha seguito la seconda edizione in diretta Rai nazionale, diffondendo i suoni riverberanti della battente ben oltre i confini calabresi.
L’edizione del 2011 della rassegna è stata dedicata a Gianfranco Preiti, un grande interprete di questo strumento recentemente scomparso, e si è trattata probabilmente della Notte Battente più coinvolgente. Protagonisti alcuni grandi interpreti della musica tradizionale come Fausta Vetere e Corrado Sfogli.
I tre elementi che ritieni più importanti della rassegna?
L’originalità dell’evento, unico nel suo genere; aver dimostrato che i grandi numeri e l’attenzione mediatica si possono ottenere anche con proposte controcorrente, ma preziosissime perché a tutela della memoria del nostro patrimonio culturale popolare. La terza, che mi emoziona sempre, è l’incontro tra i suonatori ottuagenari (che hanno recuperato dalla loro cantina e dalla polvere dell’oblio la loro vecchia battente) e i musicisti moderni in occasione della Notte Battente.
Affrontiamo il tema dei finanziamenti: chi ha sostenuto il progetto? Ci sono realtà aziendali del territorio che hanno manifestato interesse a collaborare?
Al momento il progetto è sostenuto solo dall’amministrazione di Cariati con un finanziamento recuperato tra le pieghe del bilancio comunale. Le aziende, da parte loro, sono in difficoltà economica e tendono a puntare su veicoli di appeal già consolidato.
Per l’edizione 2012 mi piacerebbe organizzare, oltre ai concerti, una grande mostra di liuteria e uno stage di tecnica di esecuzione sullo strumento, ma abbiamo molte difficoltà a reperire i finanziamenti per proseguire. Il mio augurio è che Provincia e Regione decidano di sostenere un progetto che rappresenta degnamente la Calabria intera.
Ma cosa si può dire a un imprenditore o a un amministratore pubblico per convincerlo a sostenere progetti come quello della rassegna? E perché farlo in Calabria?
Un imprenditore illuminato dovrebbe capire che portare a Cariati tante persone grazie a un evento come il nostro, significa creare più ricchezza per gli alberghi, i ristoranti, i produttori del territorio. La Calabria è percepita come terra dei grandi eccessi, dalle bellezze naturali mozzafiato alla devastazione violenta del territorio; investire in cultura in Calabria è doveroso perché la cultura sviluppa il bello individuale e collettivo. E solo dal bello può arrivare ricchezza e vantaggio per tutta la comunità.
Il futuro della Calabria quanto sarà legato alla sua attività/produzione culturale?
La Calabria deve prima conoscersi per poi farsi riconoscere dagli altri. La maggior parte dei calabresi sa poco o nulla della nostra letteratura, della nostra ricchezza archeologica, della nostra tradizione musicale. Oltre che sulle bellezze naturali la nostra terra dovrà puntare sulla cultura come riscatto economico e soprattutto come baluardo contro il degrado morale e la cultura ‘ndranghetista. (l'intervista integrale è possibile leggerla su http://www.ondacalabra.it/web/2012/06/il-medico-che-vuole-riempire-di-note-battenti-i-cieli-di-calabria/)
Grazie a tutti coloro che sosterranno questa impresa non facile di coniugare cultura, bellezza ed identità.
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